Junior

La “dieta mediterranea”, grazie agli studi pioneristici di Ancel Keys, nel 2010 è stata dichiarata “patrimonio immateriale dell’Umanità” da parte dell’UNESCO, il che ha prodotto un rinnovato interesse delle popolazioni del meridione d’Italia verso quest’aspetto della loro cultura, che ha portato a guardare in un’ottica complessa ciò che appariva una semplice quotidianità.
Di questo interesse sono state protagoniste, le strutture di ricerca e le Università.
Queste pagine presentano l’esperienza pilota del Liceo “Q. O. Flacco” di Portici, guidata dai ricercatori del MedEatResearch, attraverso la quale ragazze e ragazzi hanno scoperto la complessità dei loro gesti quotidiani e delle loro famiglie.
Nel lavoro didattico nelle scuole il cibo entra pressoché solo nella logica della “lotta all’obesità”. Cosa degnissima, ma parziale. Siamo andati oltre anche l’importante scopo dell’educazione alimentare, iniziando una riflessione storica e antropologica, quindi culturale, sulla dieta mediterranea, su cui innescare una riflessione sulla identità.
Gli studenti del Liceo “Q. O. Flacco” sono stati coprotagonisti della progettazione di quest’ambiente di apprendimento, organizzato come una piccola comunità di pratiche in cui convivevano studenti (gli apprendisti), esperti esterni (i ricercatori del MedEatReserch), docenti (mediatori) e contigue e integrate le famiglie. Una piccola comunità di pratiche con obiettivi condivisi.
Questo incontro tra le istituzioni universitarie e scolastiche ha permesso di puntare in alto, volevamo contribuire partendo da una riflessione sul cibo e sulla sua lunga e inconsapevole tradizione alla formazione di un cittadino attivo.
I progetti sono diventati parte del percorso scolastico, anche in un’ottica disciplinare e valutativa.
L’esperienza ha permesso agli studenti di diventare una sorta di “antropologi di se stessi”e di acquisire coscienza della storicità della loro quotidianità, della valorialità profonda e nascosta di gesti e saperi solitamente dati per scontati, di allargare il loro orizzonte dal piatto all’orizzonte ambientale in cui sono immersi. Coscienza alimentare e coscienza ecologica si sono coevolute nel percorso.
Come in ogni comunità di pratiche, la fertile disubbidienza, ossia una responsabile creatività, degli apprendisti ha prodotto anche risultati inattesi e non scontati.
Insieme ai ricercatori del MedEatResearch e ai loro docenti gli studenti hanno prodotto materiali diversi che hanno dato vita, come prodotto finale, all’Archivio Granai del Mediterraneo Junior.

Progetto 1
Progetto Alternanza scuola / lavoro
I.I.S. “Quinto Orazio Flacco”- Portici (NA)
A.S.2016/2017
La cucina del riciclo. Le buone pratiche: il riuso degli avanzi alimentari:

Docente Tutor interno Prof.ssa Lisa Giordano
Classe III se. L Indirizzo Scienze umane

Progetto 2
Progetto Alternanza scuola / lavoro
I.I.S. “Quinto Orazio Flacco”- Portici (NA)
A.S.2017/2018
Legumi e legami comunitari: dalle fave di Pitagora al ristorante magrebino sotto casa nostra. Contaminazioni culturali e non solo:

Docente Tutor interno Prof.ssa Daniela Molino
Classe IV sez. L Indirizzo Scienze umane

Progetto 3
Progetto Alternanza scuola / lavoro
I.I.S. “Quinto Orazio Flacco”- Portici (NA)
A.S.2018/2019
Dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita

Docente Tutor interno Prof. Giuseppe Coppola
Classe V sez. L Indirizzo Scienze umane

Prodotti finali

La cucina del riciclo
La cucina del riciclo

Presentazione delle esperienze:

Video: sezione interviste

Indagine quantitativa sulle abitudini alimentari fra gli
studenti dell’Istituto “Q. O. Flacco” (EDU TEST) con risultati: