Amalia Esposito è nata a Centola il 5 gennaio 1917. Figlia di una madre levatrice e sarta e di un padre lavoratore della terra, per gran parte della sua vita è stata una contadina. Ricorda come le sue giornate trascorressero zappando, allevando gli animali e cantando. Nel suo racconto usa sempre il plurale “zappavamo, cantavamo, curavamo gli animali”, come a sottolineare quanto la collettività nel mondo contadino scavalcasse l’individualità.
In campagna il pranzo era costituito da un cozzo di pane e del formaggio, mentre la sera si mangiava spesso la pasta e fagioli. Talvolta la pastasciutta e il minestrone. La carne – intesa come carne rossa – si consumava solo se si avevano abbastanza risparmi da poterla comprare; in alternativa, di tanto in tanto si ammazzava una delle galline che la maggior parte delle popolazioni contadine del Cilento nella prima metà del Novecento possedeva.
Madre di 5 figli, la vita di Amalia è stata all’insegna del lavoro fuori e dentro le mura domestiche. Ma non ha mai dimenticato, nonostante una esistenza faticosa, di aiutare gli altri, soprattutto quando la miseria della prima parte del secolo scorso colpiva indiscriminatamente.
Il marito di Amalia aveva una vigna dalla quale ricavavano del vino rosso di campagna che consumavano quotidianamente. Se è vero che le abitudini sono dure a morire, Amalia ne è la prova lampante visto che ancora a 102 anni beve tutti i giorni almeno un bicchiere di vino rosso!
Intervista di: Antonio Puzzi e Rossella GallettiRiprese di: Rossella Galletti e Antonio Puzzi. Montaggio a cura di: Annalisa Rascato
Sottotitoli ITA/ENG di: Antonio Puzzi e Rossella Galletti
Scheda di: Rossella Galletti
Traduzioni di: Rossella Galletti
MedEatResearch – Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea dell’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, diretto da Marino Niola ed Elisabetta Moro
Realizzata il: 13-07-2019